“Pur rimandando la valutazione dei singoli casi alla valutazione clinica del medico curante, il Cnt raccomanda la somministrazione del vaccino sia per i pazienti in lista di attesa che per i trapiantati. Infatti, i dati raccolti dal Cnt dall’inizio della pandemia dimostrano che il rischio di infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti in attesa di trapianto e trapiantati è più elevato e le conseguenze del COVID-19 più gravi rispetto alla popolazione generale. Alla luce di questi dati, che dimostrano la fragilità dei pazienti in attesa di trapianto e dei trapiantati, ed in considerazione del fatto che la vaccinazione risulterebbe avere maggiore efficacia nel paziente ancora non sottoposto a terapia immunosoppressiva, è opportuno che la popolazione dei pazienti in attesa di trapianto venga inserita tra quelle con accesso prioritario alla somministrazione del vaccino anti-SARS-CoV-2. Per quanto riguarda i pazienti già trapiantati, nonostante questi siano stati esclusi dagli studi registrativi e quindi non si disponga di dati certi di sicurezza ed efficacia del vaccino in questa popolazione, riteniamo utile considerare la vaccinazione a distanza di almeno 3-6 mesi dal trapianto.”
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