La mia storia comincia molti anni fa con grossi problemi epatici,visite,medicinali come l’interferone, ma purtroppo niente…. Nessun effetto.
Tutto prosegue senza grossi problemi fino a quando due anni fa il mio fegato è andato in cirrosi, con un conseguente peggioramento delle analisi, ma comunque tutto quanto è andato avanti fino ad agosto 2012.
Dopo una visita di controllo la Dottoressa mi comunicò che il mio fegato aveva una funzionalità del 30% e che quindi avrei dovuto fare una valutazione per un eventuale trapianto.
Dopo una settimana di analisi, TAC e tutto il resto torno a casa e il 7/12/12 mi viene consegnata la lettera in cui si affermava che ero abile per il trapianto. Nel giro più o meno di 6 mesi avrei potuto fare l’intervento, a seconda della compatibilità del donatore.
Da quel giorno ho cercato di non pensare o almeno di continuare a fare tutto
quello che facevo,compreso il lavoro.Infatti il 31/10/12 verso le 17 mi è squillato il telefono, il dott De Simone di Cisanello mi ha comunicato della possibile compatibilità di un organo.Quindi mi sono dovuto recare a Pisa il
prima possibile, alle 18.30 sono arrivato.
Ho iniziato con tutta la preparazione pre trapianto e verso le 22
un’infermiera mi ha comunicato che si andava in sala operatoria. Io però non avevo paura….AVEVO FIDUCIA.
Al risveglio, dopo 9 ore di operazione, ho riconosciuto mia moglie e mia
figlia, che in seguito mi hanno detto,che vedevo e dicevo cose senza
senso,ma tutto questo era normale per l’anestesia.
Da lì,dopo 2 giorni di terapia intensiva sono stato messo nel reparto di terapia sub intensiva . Per 3 o 4 ,giorni ho sofferto molto:cateteri,sondini e dolori.Tutto questo con i giorni si è attenuato , anche grazie all’aiuto dei dottori , che parlano chiaro e spiegano tutto e la pazienza e la professionalità del personale infermieristico.
Dopo 16 giorni sono uscito dall’ospedale,ora sono a a casa, tra terapie, medicazioni e dolori vari, però tutto migliora. Due volte a settimana vado a Pisa per analisi e controlli, ma tutto momentaneamente è nella norma.
Questa storia finora non ha cambiato niente in me, forse perché non ho mai avuto paura, più che altro penso al dopo, ma nessuno può sapere cosa sarà domani.
Sono tranquillo,dormo e mangio abbastanza e con l’amore di mia moglie e dei miei figli, tutto è più facile.
Faccio piccole passeggiate, ricevo telefonate che fanno piacere,leggo e non
penso a niente in particolare, mi sento rilassato e sereno.
PS: Non so come si sentano altri trapiantati, ma io per ora non ho mai
pensato al mio donatore, non so perché, forse è ancora presto…Le terapie e tutto il resto mi distolgono dal pensare . Comunque è meraviglioso riflettere sul fatto che una persona sfortunata come il donatore, con un
atto di generosità, ha comunque allungato la sua stessa vita, donandola a
un altro sfortunato, che non avrebbe avuto un futuro senza questo ignoto eroe.
Questo è quello che mi viene da dentro, GRAZIE A TUTTI TUTTI TUTTI.
Giorgio