Sono trascorsi pochi mesi dal trapianto di mio fratello Luca di anni 38 e ho sentito il bisogno di raccontare questa esperienza per dire a tutti coloro che sono in attesa di trapianto che mio fratello è rinato a nuova vita, dopo anni di dialisi (6anni) che lo avevano spento e chiuso ogni possibilità di avere una vita normale.
La storia di mio fratello comincia molti anni fa con problemi di calcolosi renale all’eta’ di circa 16 anni. Si è sottoposto a cicli di bombardamento in vasca all’istituto INI di
Roma, successivamente e’ stato seguito con controlli annuali presso all’ ospedale di Padova, poi la cura e una dieta alimentare che avrebbero evitato negli anni la
produzione di ossolati di calcio. Tutto trascorreva nella norma, sempre monitorato, con analisi e riscontri positivi dei medici. Passano gli anni, ma un brutto giorno, durante ultimo anno che frequentava il corso di scienze infermieristiche al polo di Nola, arriva un malore…sottoposto in poche ore a controlli …gli viene diagnosticata una grave insufficienza renale. Seguì un periodo con una durissima dieta ipercalorica che avrebbe dovuto evitare l’incontro della dialisi. Ma non è stato così…nonostante la minuziosa dieta, che lo stremarono…dopo circa 1 anno un brusco e violento episodio lo portarono a un nuovo ricovero urgente…le condizioni erano gravissime, si rese necessario ricorrere alla dialisi per via inguinale.Successivamente fu portato in sala operatoria per poi eseguire la fistole al braccio per le dialisi successive. Ma mio fratello al risveglio dell’intervento nn fu piu’ presente: non reagiva, non mangiava, non parlava , sguardo assente…così per circa una settimana. A nulla serviva parlargli, non c’era. I medici erano seriamente preoccupati parlavano di embolia celebrale. Sarebbe rimasto cosi’.Tutti fummo stravolti, disperati e smarriti.
Ma un giorno un miracolo: come nulla fosse mai successo lo vedemmo seduto al
banchetto e chiese di mangiare… e poi.. come mai c’era sul muro un dipinto di Padre Pio, che noi nn vedevamo…non c’era.…Luca era tornato
tra noi, e qualcuno lo aveva riportato. Non abbiamo mai saputo cosa e’ successo veramente, né i medici lo hanno spiegato, ma l’averlo visto in quello stato, disperate e poi miracolato…non ci ha mai più fatto pensare
alla nuova condizione, poiché , l’importante era che mio fratello era tra noi dinuovo.
La dialisi si è potratta per circa 6 anni con tutte le conseguenze di questo penoso appuntamento ma per lui vitale, e che ha trascinato una madre a un abbandono di tutto per dedicarsi a lui.
Nonostante le difficoltà della malattia, sempre stimolato e seguito amorevolmente ,mio fratello Luca è riuscito a conseguire la Laurea. E’ stata una vittoria per lui e anche per noi.
Quando oramai gli anni trascorrevano le speranze per un trapianto si affievolivano, e mio fratello era sempre piu’ stanco e provato da questa malattia, e’ stato importante l’incontro di due persone che hanno dato
una svolta decisiva per Luca …Antonio G. e Titti f. che ci suggerirono di intraprendere la strada per trapianto in Francia. Persone eccezionali
operose e disponibili, che hanno sostenuto e confortato Luca durante il suo lungo soggiorno , a cui va il nostro più caloroso ringraziamento.
Dopo circa un anno di controlli e soprattutto iter burocratico Luca è stato inserito in lista di attesa in Francia, e così dopo solo pochi mesi e’ arrivata in piena notte la telefonata dal dott.C. Diego : c’era un rene
compatibile per Luca.
In un attimo la nostra casa fu in subbuglio, preparare il bagaglio, prenotare aereo e soprattutto fare presto, una corsa contro il tempo, le difficoltà, la gioia e la disperazione, la paura.
Dopo un lungo viaggio da Napoli verso Nantes, arrivati in ospedale iniziarono gli esami pre-trapianto.
Solo verso la sera comunicarono la compatibilità e l’intervento il
mattino successivo.
Al risveglio dopo circa 9 ore dall’intervento, seguirono per Luca giorni confusi. La sofferenza della prima settimana tra cateteri sondini e dolori,
rendevano Luca nervoso, impaurito, sfiduciato. Ma tutto ogni giorno andava attenuandosi, grazie all’aiuto e il supporto
morale di tutti, e anche l’ èquipe medica che spiegavano tutto con pazienza e professionalità.
Importante e’ stata la presenza nella prima fase di mio marito Franco che
con calma e fiducia ha sopportato le difficoltà la stanchezza del momento e
tranquillizzato Luca in quel difficile momento.
Successivamente lo raggiunge poi mia madre fiduciosa e felice perché un angelo ha cambiato per sempre la vita di Luca. Rimane accanto a mio fratello per tutto il tempo
con amore e fatica, lottando con le sue paure e i sbalzi di umore di Luca,
ma sempre caricata dalla speranza e affetto che noi tutti infondavamo da
casa, presenti non fisicamente ma con il cuore.
Dopo circa un mese Luca esce dall’ospedale ma restava da consolidare la terapia recandosi in ospedale per controlli e analisi. Il dottor Diego C. seriamente confermava ogni volta i progressi e che ci voleva solo tempo e
collaborazione. E così è stato.
Voglio ringraziare in modo particolare, La federazione “La San Vincenzo”
di Sant’antimo che grazie al loro intervento hanno attivato la presenza di
persone italiane in Francia: Luigi, Rosa che sono stati vicinissime a mia mamma e mio fratello con grande calore e umanita’, allievando le difficoltà del momento e della lingua, e ospitati a titolo gratuito presso
la sign. Luciana S. per il periodo successivo alle dimissioni dall’ospedale. La signora Luciana e sua sorella Ornella che hanno
vicendevolmente accolto e confortato per tutta la durata della permanenza presso la loro casa, mio fratello e mia madre, con spirito umano e solidarieta’ .A loro va la nostra piu’ profonda gratitudine e consapevolezza che la loro presenza in quel momento difficile e’ stato
fondamentale , da cui e’ nata una profonda amicizia.
Un altro pensiero e ringraziamento lo rivolgiamo all’equipe medica e al
Dottor del Prete V. del centro dialisi di Frattamaggiore che ha assistito
con animo umano e medico, con amore e disponibilità illimitata, con
profondo affetto e amore paterno la storia di mio fratello Luca.
Quello che mi sta a cuore è lanciare un messaggio perché più gente superi
le diffidenze e arrivi a donare gli organi. Quando penso alla storia di mio fratello, penso alle tante persone che ancora attendono l’intervento che affrontano la dialisi e che aspettano di avere salva la vita.
Per mio fratello è iniziata una nuova vita , non è piu il solito, sta cambiando, capisce cose che prima non dava importanza, sente una grande
responsabilità, di questo organo che gli è stato donato da una persona la cui vita si è spenta riaccendendo la sua, che Dio ha guidato il suo
percorso dalla Francia a lui.
Grazie a tutti da Luca la mamma le sorelle il cognato i nipoti .